25 coperti all’ombra del Pantheon: a Roma apre Idylio

La nuova avventura dello chef campano Francesco Apreda

ROMA – Francesco Apreda alza il sipario su Idylio, il ristorante del The Pantheon / Iconic Rome Hotel, prestigioso 5 stelle sito a pochi passi dal Pantheon, nel pieno centro storico di Roma (in via di S. Chiara 4/A) e dal 23 aprile ufficialmente nuova “casa” del talentuoso chef campano.

La struttura è la punta di diamante del Gruppo Tridente Collection – corporate che vede al timone i fratelli Emidio e Fabrizio Pacini e Andrea Girolami – per il quale, d’ora in poi, Apreda ricoprirà il ruolo di Chef Ambassador.

Per il Gruppo Tridente Collection – spiega Emidio Pacini – Idylio rappresenta il passaggio evolutivo di un percorso iniziato nel 2013. Tra i nostri obiettivi c’è quello di creare format di ristorazione che siano dei fiori all’occhiello per le nostre diverse strutture.

Per questo abbiamo affidato a Francesco Apreda, con il quale si è stabilita un’immediata sintonia, non solo le chiavi di Idylio ma anche il ruolo di Chef Ambassador del gruppo.

Siamo convinti che l’hotellerie debba essere il biglietto da visita di una capitale mondiale come Roma e che la proposta gastronomica sia necessariamente una parte fondamentale del tutto. Insieme a Francesco lavoreremo per dare a ognuno dei nostri alberghi un’identità culinaria, avendo un minimo comune denominatore di altissima qualità”.

Idylio è un gioiello di soli 25 coperti, aperto esclusivamente a cena, dal martedì al sabato; un locale studiato nei minimi particolari per offrire un’esperienza enogastronomica completa, in grado di lasciare il segno.

L’emozione e gli stimoli per l’avvio di questo nuovo progetto – sottolinea lo chef Francesco Apreda – sono fortissimi. Si tratta di un momento di svolta della mia carriera e di un nuovo punto di inizio del mio percorso professionale e umano.

Il feeling con la proprietà e con tutta la nuova squadra è totale e sono convinto che questo rappresenterà il plus necessario per offrire il massimo ai nostri ospiti. L’obiettivo è quello di uscire dagli schemi, di sorprendere, ma al tempo stesso di far sentire chiunque a proprio agio: una ricerca del giusto equilibrio tra comfort e fantasia”.

DALLE ORIGINI
Napoli, Roma, Londra, Tokyo, Mumbai e New Delhi: sono queste le coordinate della cucina di Francesco Apreda. Rispettivamente le sue origini, il suo luogo d’adozione, l’esperienza in una grande metropoli internazionale e cosmopolita, l’Oriente.

Passione, ricerca, tecnica, creatività contribuiscono a dare vita a uno stile unico, sintesi perfetta tra i sapori mediterranei e le influenze asiatiche, con l’uso geniale delle spezie a fare da filo conduttore di ogni piatto. Tre i menu degustazione: Inside The Pantheon, Iconic Signature at the Pantheon, Seasons at the Pantheon.

Il primo è un omaggio alla Città Eterna, con portate come il Risotto Cacio Pepi e Sesami, la Vignarola in Viaggio o il Pollo ai Peperoni che dal Tevere si muovono verso gli altri continenti. Nel secondo si trovano i grandi classici di Apreda, apprezzati e ricercati dalla gourmanderie internazionale, come il Foie Gras, Frutta Secca e Spezie, iCappellotti di Parmigiano e Brodo di Tonno o il Piccione alla Brace con Mango e Pomodoro.

Un viaggio nella storia dello chef, le sue radici portate nella sua nuova dimora. Seasons non è solo il percorso dove vincono stagionalità e freschezza della materia prima, ma rappresenta anche il banco di prova dello chef, l’avanguardia, la voglia di sperimentare.

Ed ecco dunque il Carpaccio di Manzo, Ricciola e Asparagi, gli Ziti al Cipollotto Rosso, Sgombro e Foie Gras e il Petto di Anatra, Scarola e Scampi.

Non manca ovviamente la possibilità di cucirsi il proprio menu su misura, scegliendo da un’ampia carta dove sono presenti tutte le portate dei tre degustazione e avvalendosi dei preziosi consigli della sala.

LA BRIGATA
Al fianco di Apreda, in cucina, c’è una brigata di 11 persone, tra i quali l’Head Chef Francesco Focaccia, suo storico secondo, il Sous Chef Luca Caporilli e la giovane ma già affermata Pastry Chef Edvige Simoncelli.

Mentre a dirigere i lavori in sala è Alessandro D’Andrea. In cantina è possibile trovare le migliori referenze vinicole nazionali e internazionali: circa 600 etichette dai terroir più rappresentativi della Penisola.

In carta alcune tra le aziende che hanno fatto e continuano a fare la storia enologica del Paese, ma anche con piccoli produttori e chicche meno note dall’invidiabile rapporto qualità prezzo. Presente inoltre una cospicua sezione dedicata alla Francia.

La parte del leone spetta alla Borgogna e una parte è dedicata ai vini provenienti dal resto del mondo. C’è infine la possibilità di lasciarsi sorprendere dalla mixology, con cocktail studiati ad hoc e in sintonia con la cucina “speziale” firmata Apreda.

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