Tenuta Rottensteiner: restyling delle etichette all’insegna dello stambecco

L’obiettivo della cantina altoatesina è conquistare l’estero, dopo aver consolidato il mercato italiano


MILANO –
Ha scelto lo stambecco, Tenuta Rottensteiner, come simbolo del restyling grafico delle proprie etichette della Linea Classica. Un animale dalla postura decisa che, elevato sulle gambe posteriori, denota la rinnovata “voglia di fare” della cantina altoatesina.

Una realtà che, con le sue 450 mila bottiglie attuali (500 mila in prospettiva), spalmate su 24 tipologie di vino da 12 varietà di uva, intende confermarsi sui mercati internazionali come player d’avanguardia. Pur rimanendo profondamente legata alla propria tradizione pluricentenaria.

Uno sguardo deciso all’export dal quartier generale di Bolzano, insomma. Con gli occhi di un “muscolare” stambecco. Tutto tranne che una metamorfosi kafkiana, come confermato da Judith e Hannes Rottensteiner lunedì 4 marzo, in occasione del press-lunch al ristorante Al Maggese di via Serviliano Lattuada 17, a Milano.

Non è stato semplice trovare qualcosa che riuscisse a rappresentare il nostro desiderio di rinnovare l’immagine della nostra Linea Classica – evidenzia la coppia, terza generazione della cantina altoatesina -. Lo stambecco è un animale di carattere, che ricorda a tutti da dove veniamo: l’Alto Adige. La sua n posizione eretta denota coraggio: quello che intendiamo mettere noi, per dare nuovo slancio alla Tenuta, guardando ai mercati internazionali”.

Non finisce qui. Oltre allo stambecco cambia anche la forma della bottiglia, realizzata appositamente per Rottensteiner da una vetreria specializzata, con un accordo di esclusiva per 10 anni.

“Si tratta di un mix tra la renana e la borgognotta – spiegano ancora Judith e Hannes – con lo stambecco inciso sul vetro, in posizione frontale, proprio sopra alle nuove etichette”. Cambia la forma, dunque, ma non la sostanza.

Tenuta Rottensteiner continuerà di fatto a contare sui 10 ettari di vigneti di proprietà nei Comuni di Bolzano, Bronzolo, Caldaro e Appiano sulla Strada del Vino, oltre ai 70 ettari dei conferitori storici della cantina.

Si tratta di circa 50 famiglie dislocate nei territori più vocati alla viticoltura dell’Alto Adige, sulla striscia che collega Bolzano a Bressanone, nel cuore della Valle Isarco.

Oltre alle 14 etichette della Linea Classica, Rottensteiner produce 4 vini “Cru” e 4 vini da lungo affinamento (Linea Select), oltre a un passito e all’ultimo arrivato, la Cuvèe “Kitz”. Ecco come si presentano le ultime annate in commercio

LA DEGUSTAZIONE

Vigneti delle Dolomiti Igt Bianco 2018 “Kitz”: 86/100
Un blend pensato per un consumo agile e scattante, come quello dell’aperitivo. Apprezzato anche dal mercato italiano, pur essendo stato concepito per quello tedesco. La vendemmia 2018 presenta una prevalenza di Sauvignon, completata da Pinot Bianco, Pinot Grigio e Chardonnay. Un vino semplice, ma non banale: beverino e spensierato.

Alto Adige Pinot Bianco Doc 2018: 88/100
Ottenuto dall’assemblaggio delle uve di due diversi vigneti, capaci di conferire struttura e sapidità da un lato e polpa dall’altro. Le due “fasi” sono evidenti e si manifestano già al naso. Ma il nettare promette un equilibrio efficace, ai fini della complessiva piacevolezza.

Alto Adige Doc Pinot Grigio Doc 2018: 87/100
Naso giocato sul frutto e sulla frutta matura a polpa bianca, con piacevole accenno minerale. Ingresso di bocca piuttosto dritto, per poi assistere all’esaltarsi della vena fruttata, di buona precisione.

Alto Adige Doc Chardonnay 2018: 89/100
Un vino giustamente morbido, che fa della buona complessità la sua arma vincente, rispetto agli altri assaggi della Linea Classica di Tenuta Rottensteiner. Bello, in particolare, il finale che si accende su una freschezza tesa al balsamico, con accenno di spezia bianca.

Alto Adige Doc Sauvignon 2018: 88/100
Si tratta del blend delle uve di due diversi appezzamenti. Un Sauvignon tipico, ma non giocato solamente sulle erbacee. A dire la verità, naso e sorso sono piacevolmente giocati su note di sambuco e venature speziate-balsamiche.

Alto Adige Gewürztraminer Doc 2018: 85/100
E’ il vino della batteria che risente di più della necessità di equilibrio che potrà dargli solo il vetro (ovvero la bottiglia). Frutto maturo dosato e nota mentolata al naso accanto al classico litchi, così come scorza d’arancio e alloro netto.

Buona la corrispondenza gusto-olfattiva, con il nettare che esprime una nota speziata in chiusura, prima di un centro bocca che ne rivela lo spirito giovanile. Ecco, a proposito: non abbiate paura di far “invecchiare” il Gewürztraminer, quando lo acquistate. Il vino ne gioverà in termini di complessità.

Alto Adige Santa Maddalena Classico Doc 2018 Vigna Premstallerhof: 89/100
Una Schiava già in forma, nonostante si trovi in bottiglia da poco tempo. A tratti vinosi caratteristici si affiancano note fruttate precise, di ribes e lampone.

Già al naso il vino rivela il suo carattere speziato, che si ritrova in un palato bandistico, in crescendo. Ingresso tendente al fruttato morbido, per chiudere (addirittura) su note speziate e fumè leggere.

Alto Adige Lagrein Gries Riserva Doc 2016 Select: 91/100
Unico vino secco nella batteria di Tenuta Rottensteiner di una vendemmia precedente alla 2018. Non a caso si tratta di una Riserva.

Particolare attenzione a uno dei tre vigneti assemblati, dove viene effettuata una selezione severissima delle uve.

Ne risulta un vino di gran struttura, corpo e gastronomicità, con il plus di una beva straordinaria, garantita da una freschezza viva.

I sentori dominanti sono quelli del frutto di bosco, impreziositi da una vena minerale e da richiami naso-bocca di brace.

Bella anche la nuova veste grafica dell’etichetta: un nero elegante con scritte (e stambecco) oro. Ottimo anche il rapporto qualità prezzo per chi acquista direttamente in cantina: 17,50 euro.

Alto Adige Gewürztraminer Doc passito 2016 “Cresta”: 92/100
Si tratta dell’unica etichetta che non ha subito variazioni nel maquillage grafico voluto da Judith e Hannes Rottensteiner. Un vino che ha fatto la storia della Tenuta altoatesina, prodotto dal 1999. Fresca acidità e frutto maturo in grande equilibrio, per un passito che non stanca e chiama il sorso successivo.

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