Orcia Doc: una commissione interna ne decreta la longevità

I vini dell’Orcia Doc possono invecchiare per decenni. A decretarlo è la commissione di Assaggio interna del Consorzio del Vino Orcia che si è riunita il 5 novembre, presso l’azienda SassodiSole, per analizzare e degustare alla cieca due annate di Orcia Doc, la 2007 e la 2015, con la finalità di capire fino a che punto i vini Orcia Doc possano essere longevi. Roberto Terzuoli, Presidente della Commissione, ed i membri Carlo Pilenga, Barbara Magnani, Paolo Salviucci, Maurizio Saettini, Andrea Mazzoni, hanno esaminato numerosi campioni forniti dalle aziende produttrici riscontrando con grande piacere che per entrambe le annate la qualità media è stata molto elevata.

«L’annata 2007 – commenta Roberto Terzuoli – nonostante in bottiglia da diversi anni è in grado di offrire ancora molto. La commissione ha riscontrato la presenza di tannini morbidi e importante acidità, sinonimo di maturità e di freschezza. Eravamo consapevoli delle possibilità di invecchiamento di questa annata, ed oggi abbiamo avuto una conferma per tutte le aziende presentate. Mentre per l’annata 2015 i tratti caratterizzanti sono stati i profumi fruttati e fragranti riscontrati. Al palato i miei colleghi enologi ed io, abbiamo riscontrato un forte legame alla tradizione ma allo stesso tempo una notevole evoluzione dal punto di vista tecnico. I vini risultavano tutti molto puliti ed equilibrati».

Grande protagonista è stato il Sangiovese. Decretato come valore aggiunto dei vini Orcia Doc, il vitigno autoctono Sangiovese, in questi terreni esprime naturalmente potenza ed eleganza e si riflette in vini dal forte carattere. I vini in degustazione sono stati quelli Donatella Cinelli Colombini, Sasso di Sole, Poggio Grande, Marco Capitoni, Campotondo, Bagnaia, Valdorcia Terre Senesi, Tenuta Sanoner, Azienda Agricola Trequanda, La Canonica, Vegliena e Atrivm.

«Si tratta di un importante appuntamento per far crescere la denominazione Orcia Doc – ha commentato il presidente del Consorzio, Donatella Cinelli Colombini – proprio nella settimana in cui andrà in scena la degustazione dei vini Orcia in occasione della mostra mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi, degustazione riservata a operatori e stampa italiana del settore».

Un Consorzio dinamico, quello dell’Orcia Doc, che parte proprio dal territorio per promuovere la qualità dei propri prodotti. E’ in questa chiave che va letto anche l’incoming appena realizzato con alcuni tra i più importanti blogger e influencer del settore provenienti dagli Usa che dal 27 al 31 ottobre hanno visitato la Val d’Orcia tra cantine e territorio. Sempre in questa ottica è in programma per la giornata di venerdì 9 novembre, al Castello di San Giovanni d’Asso, una giornata di promozione riservata a operatori del settore e a degustatori e giornalisti delle principali testate e guide del settore vinicolo in Italia.

I numeri della Doc. Nata nel febbraio del 2000, l’Orcia Doc raccoglie nella sua area di produzione dodici comuni a sud di Siena (Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena). Il disciplinare di produzione prevede la tipologia “Orcia” (uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese), l’”Orcia Sangiovese” (con almeno il 90% di Sangiovese) entrambe anche con la menzione Riserva in base a un prolungato invecchiamento (rispettivamente 24 e 30 mesi tra botte di legno e bottiglia). Fanno inoltre parte della Doc il bianco, il rosato e il Vin Santo.

A oggi sono 153 gli ettari di vigneti dichiarati su un totale potenziale di 400 ettari. La produzione media annua si attesta intorno alle 240 mila bottiglie realizzate dalle circa 60 cantine nel territorio di cui oltre 40 socie del Consorzio di tutela che dal 2014 ha l’incarico di vigilanza e promozione Erga Omnes nei confronti di tutti i produttori della denominazione.

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