In Italia salgono sul podio dei vini che hanno avuto il maggior incremento nelle bottiglie acquistate nel 2017 il Grillo siciliano (+23%), il Primitivo pugliese (+21%) e l’Ortrugo dell’Emilia Romagna (+19%).
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Infoscan Census in occasione del Vinitaly di Verona dove, presso lo stand nel Centro Servizi Arena (corridoio tra i padiglioni 6 e 7), le curiosità del vino Made in Italy sono protagoniste con l’esposizione delle esperienze più originali dalla vigna alla cantina, dall’imbottigliamento all’etichettatura.
La speciale top ten evidenzia risultati sorprendenti con un profondo cambiamento nelle abitudini di consumo degli italiani che – sottolinea la Coldiretti – premiano anche negli acquisti di vino le produzioni legate al territorio.
Nella classifica dei primi dieci vini che nel 2017 in Italia hanno fatto registrare il maggior incremento delle vendite, infatti, nessuno è internazionale. Nel tempo della globalizzazione gli italiani bevono locale con il vino a “chilometro zero” come dimostra il fatto che al quarto posto si posiziona la Ribolla del Friuli Venezia Giulia con un aumento del 17% e al quinto con un +16% il Valpolicella Ripasso del veneto. Il Cortese del Piemonte conquista la sesta posizione con un +15% seguito dalla Passerina (Marche) con un +15% al settimo posto. Poi all’ottavo il Chianti Classico della Toscana (+14%), al nono con un +13% il Cannonau sardo e al decimo con circa la stessa percentuale il Pecorino (Abruzzo).
Dall’analisi si evidenzia che i dieci vini con maggiori incrementi delle vendite nascono da 10 regioni diverse del nord, centro e sud Italia a dimostrazione della alta qualità offerta lungo tutta la Penisola grazie alla biodiversità e alla tradizione millenaria della viticoltura tricolore.
Sul territorio nazionale – spiega la Coldiretti – ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria.
“Il futuro dell’agricoltura italiana ed europea dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività territoriali che sono state la chiave del successo nel settore del vino dove hanno trovato la massima esaltazione”, ha affermato Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti, nel sottolineare che la “biodiversità è un patrimonio del made in Italy che va valorizzato e difeso anche a livello internazionale”.
Anche per questo la Coldiretti organizza nel giorno di inaugurazione del Vinitaly alle 15,30 nella Sala Rossini l’incontro “La tutela delle denominazioni in Europa e gli accordi internazionali” con, tra gli altri, il Direttore di Ismea Raffaele Borriello, il Presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella e il primo vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro, con le conclusione del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
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