Tappi Nomacorc per i prossimi Sassella Rocce Rosse Arpepe

Emanuele Pelizzatti Perego non ha dubbi. Le prossime vendemmie di Sassella Rocce Rosse Arpepe saranno “tappate” Nomacorc.

“Annate come la 2001 – evidenzia il giovane titolare della gloriosa cantina della Valtellina – portano nel calice un evidente tannino dovuto dal sughero. E allora cosa serve aspettare per anni il momento perfetto per imbottigliare, arrotondando i nostri nebbioli in botte prima di immettere le nuove vendemmie sul mercato?”.

“Grazie a Nomacorc – continua il vignaiolo – le prossime bottiglie potranno essere conservate in piedi e avranno una solforosa ridotta tra i 40 e i 50 mg/l, oggi tra i 55 e i 60”.

“D’altro canto – continua il produttore valtellinese – sarà preservata quella che è la ritualità legata all’apertura della bottiglia nei ristoranti, da parte dei sommelier, con un tappo ottenuto da un biopolimero estratto della canna da zucchero, molto simile, esteticamente, a quelli tradizionali. Il vantaggio è che consente un passaggio di ossigeno programmato e testato scientificamente, nella misura di tot mg/anno”.

L’occasione per questa rivelazione è il settimo Mercato dei Vini e dei Vignaioli Fivi di Piacenza, andato in scena nel weekend. Ieri, la masterclass con il Sassella Rocce Rosse Arpepe. Una verticale che ha permesso di toccare con palato e naso la straordinaria longevità di uno dei vini rossi simbolo dell’Italia nel mondo. La piccola creatura di Arturo Pelizzatti Perego, padre di Emanuele (e di Isabella e Guido), scomparso il 10 dicembre 2004.

“I produttori di sughero cercano di rendere neutro un prodotto che per natura non lo è – evidenzia Emanuele – attraverso processi di produzione più o meno impattanti. Dobbiamo abituarci all’idea che il vino ha bisogno di stare a contatto con materiali inerti, quasi come l’insalata. Altrimenti lo venderemmo in bottiglie di legno! Nelle vecchie di annate di Sassella Rocce Rosse registriamo differenze abissali, anche nella stessa vendemmia, in base al fornitore del tappo. Sarò fiero di imbottigliare la 2015, quella della nascita di mia figlia, con tappi Nomacorc. Sarà un po’ come il sole che esce quando la giornata sembrava poter essere piovosa”.

A scegliere questa soluzione, tra i vignaioli Fivi, c’è anche la cantina trentina Pojer e Sandri (che ha scelto un monopezzo) a sua volta sul palco di Piacenza Expo, in occasione del Mercato dello scorso anno.

E i consumatori come reagiranno? “Il nostro mercato è costituito per il 60-65% dall’estero – evidenzia Emanuele Pelizzatti Perego – e sarà felice di poter apprezzare una bottiglia senza difetti. Rocce Rosse arriva a costare più di 100 euro fuori dall’Italia, dunque Nomacorc non potrà che garantire la perfetta integrità del prodotto.

In sostanza, l’annata 2013 di Sassella Rocce Rosse, successiva alla 2009, è stata chiusa con Nomacorc Reserva a Settembre 2017. La 2015, imbottigliata nell’aprile 2017, anno di nascita di Arianna Pelizzatti Perego, sarà Sassella Stella Retica. Un’annata “più pronta”, secondo Arpepe, che entrerà in commercio a marzo 2018 e sarà sempre tappata con Nomacorc Reserva. Per il Rosso Valtellina è stato invece scelto il Select 100.

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