Il ”riscatto” della Puglia al Vinitaly con Hiso Telaray

Hiso Telaray, Libera Terra Puglia è il nome della cantina gestita dalla cooperativa sociale Terre di Puglia. Libera Terra opera sui terreni confiscati alla criminalità organizzata  pugliese con l’obiettivo di creare opportunità occupazionali ispirandosi ai principi della solidarietà e legalità e aderisce a Libera, associazione contro le mafie. 35 ettari di vecchi filari di Negroamaro e Primitivo allevati con metodo biologico, sono la materia prima con cui vinificano i loro prodotti. Un’azienda nata nel 2009 che ha scelto di chiamarsi come il ragazzo albanese, ucciso nel 1999 dai caporali a Cerignola per essersi ribellato e che oggi vanta una serie di etichette tutte dedicate a vittime della mafia come Renata Fonte Negroamaro Salento Rosso Igt dedicata all’assessore di Nardò uccisa dalla mafia,  Antò Primitivo Puglia Rosso Igt, intitolato a Antonio Montinaro, caposcorta di Falcone. La cantina è stata presente al Vinitaly, nel padiglione della Puglia con un proprio stand per presentare le nuove annate dei suoi vini.  Vini che hanno già ricevuto premiazioni e che sono distribuiti in vari paesi, Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Cina e Giappone, Un successo nato dalla passione di una ventina di lavoratori e da una terra generosa come la Puglia che sta vivendo un vero e proprio rinascimento del vino, anche grazie a realtà come Hiso Telaray che, al di là della testimonianza di riscatto, si distingue per la qualità dei prodotti che si sono aggiudicati anche una nicchia di mercato cinese, che fa tanto gola, con delle prime esportazioni su Ningbo.

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